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08. Juni 2013 · Neapel, Teatro San Carlo, 20.30 Uhr

Richard Wagner: Tannhäuser: Einzug der Gäste; Der fliegende Holländer: Ouvertüre; Tristan und Isolde: Vorspiel und Liebestod; Siegfried-Idyll; Götterdämmerung: Siegfrieds Tod und Finale; Die Meistersinger von Nürnberg: Vorspiel und Choral, "Wach auf" -Chor und Finale

Orchestra e Coro del Teatro San Carlo di Napoli

Wagner-Gala-Abend

Pressestimmen

Richard Wagner fu attratto da Napoli, dalla Costiera, dalla canzone napoletana, come testimoniano - specialmente - i diari di Cosima. Il pubblico del San Carlo invece, ha sempre mantenuto nei suoi confronti un pizzico di sciovinistica diffidenza: e così sabato scorso, per il Gala dedicatogli in occasione del bicentenario della nascita, c’erano dei vuoti in platea e nei palchi. Ad onta di un programma compiacente e della presenza di un direttore, Hartmut Haenchen, ritenuto tra i più attenti lettori wagneriani.
Accoglienza tiepida all’intervallo, molto più calorosa a fine serata, con tanto di rituale «Cavalcata delle valchirie» ad accogliere le reiterate richieste di bis. Per l’Orchestra del San Carlo, a ranghi compatti, un impegno gravoso assolto con molto onore. Se parliamo di suono wagneriano (deducibile da sfumature, colori, allusioni) scopriamo che, ovviamente, è come il coraggio di Don Abbondio, ossia che se uno non ce l’ha neppure può darselo, tanto meno in pochi giorni di prove comunque proficue. Pur tuttavia, in quel Preludio dei «Maestri cantori» eseguito in chiusura (e completato dallo splendido Corale che si salda all’ouverture stessa) si coglie il segno gratificante di un intenso lavoro di concertazione e di uno sforzo, quello degli esecutori, degno di nota. In questo fangente, per altro, anche il Coro, preparato da Salvatore Caputo, sfodera una performance di ottimo livello. Al punto che dispiace che l’ensemble vocale, in un corposo omaggio a Wagner, si ritagli solo undici minuti di gloria: di pagine corali belle e suadenti, scavando tra i titoli d’opera, ce ne sarebbero.
Haenchen mette a frutto una conoscenza consolidata del repertorio che traspare dalla lucidità con cui pone in equilibrio la massiccia macchina strumentale, anche in rapporto alle voci, non scalfendo il gioco sinfonico e teatrale che, ad esempio, nel finale del «Crepuscolo» libera lampi di passione. L’ouverture de «L’olandese volante» è una riproposizione (condita da più slancio) degli esiti appena esibiti, qualche mese fa, in teatro. Più capillare, per quanto concerne la cura dell’armonia in chiave espressiva, il lavoro sul monumentale «Preludio e morte di Isotta», fitto di momenti emozionanti. Il concerto si era aperto con la «Entrata degli ospiti» dal «Tannhauser», brano simbolo di tutto uno stile ed un linguaggio - quello wagneriano - cui giustamente il popolo della musica, ad ogni latitudine, oggi rende grato elogio.
Stefano Valanzuolo
www.azzurroservice.net · 11. Juni 2013
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Sul podio uno specialista di assoluto valore come Hartmut Haenchen alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo; Salvatore Caputo ha istruito e diretto la compagine corale sancarliana. Un concerto wagneriano reso interessante dalla presenza determinante del Coro, eccellente nella circostanza, e senza brani solistici e non incentrato sul facile effetto delle celebri ouverture.....
Hartmut Haenchen è un grandissimo specialista e lo si evince dalla capacità di emozionare senza dover sorprendere, nella abilità di fare emergere le frasi senza ricorrere a ritenuti e cesure eccessivi, piuttosto sapendo gestire con grande sensibilità, addensamenti e rarefazioni sonore.
 E' doveroso citare la superlativa prova del primo violino Cecilia Laca e di Luca Signorini, leader dei violoncelli.
La perfetta coesione delle file di violini e degli archi tutti, la cura del punto d'attacco dell'arco e la gestione di ogni frazione di esso, testimoniano di un puntuale lavoro e di un'autorevolezza da condottiera d'orchestra.
 Di Signorini non si può che riscontrare la conferma di una qualità di suono, di intonazione di tenuta d'arco che ormai gli sono riconosciuti senza eccezioni, ma che in Tristan und Isolde sono state espresse con evidenza da brivido.
Lodi anche agli ottoni tutti e qualità dai legni. questi ultimi chiamati ad una presenza più marcata, stante la vastità degli organici. 
Applausi travolgenti del foltissimo pubblico, nel quale non pochi erano quanti provenissero da paesi da paesi germanici.
" Anche qvesto Wagner è forte e, come dite foi, emozionante? si... io vengo dalla Foresta nera, ma ascoltare il mio Wagner qvi, con il sole e il mare mi fa dire che anche a lui piace così" , sono le parole di una signora tedesca che ha seguito e apprezzato il concerto del 9 giugno e che, in buon italiano, con inevitabile sostituzione della "u" con la "v" quando segue la "q", ha però voluto tributare apprezzamenti all'Orchestra e al Coro del Teatro di San Carlo.
"Signora, lei è delle terre della Tetralogia, noi abbiamo, con i nostri colori, ispirato Parsifal, in fondo, abbiamo contribuito anche noi alla grandezza del vostro Genio, sa, noi siamo maestri nell'ispirare talenti, nativi o ospiti che siano, noi, siamo la Musica e questo, della Musica è il Tempio".
Mi ha sorriso, chissà se per l'affabilità che ho cercato di creare con l'espressione della mia voce, ovvero perché l'abbia convinta; fatto sta che ha commentato: "Voi italiani sapete essere vincenti....nella musica e....nel calcio.. ma viva l'Europa".
 Che avrebbe detto la Cancelliera? Glielo chiederemo durante la prossima, imminente vacanza a Ischia, tempi di Champions League e lì, per noi, per per ora è meglio cantare in.. pianissimo.
 Bis con Walkürenritt da Die Walküre, ovvero la celeberrima "Cavalcata", eseguita a velocità sostenutissima e con fuoco molto mediterraneo.
Dario Ascoli
www.oltrecultura.it · 09. Juni 2013